La Combe Maudite èuno spettacolare anfiteatro del Ghiacciaio del Gigante, con grandi crepacci e una bellissima vista sulla vetta del Monte Bianco che lo sovrasta.
È stata la meta degli insegnanti che hanno partecipato alla sesta edizione del corso di formazione sui cambiamenti climatici Ghiaccio Fragile.
Accompagnati dalle guide alpine di Courmayeur si sono legati in diverse cordate e in tutta sicurezza hanno effettuato l’escursione in una giornata un po’ ventosa ma mite. Una condizione sicuramente più confortevole rispetto a quella dello scorso anno.
Raggiunta la Combe Maudite, hanno potuto osservare non solo il continuo ritiro dei ghiacciai, ma anche gli altri effetti macroscopici del global warming: la degradazione del permafrost ad esempio, che causa una sempre maggiore fragilità delle pareti rocciose con conseguenti crolli. I crolli di roccia sul massiccio del Monte Bianco sono sempre più frequenti, con picchi negli anni particolarmente caldi, dal 2003 ad oggi.
L’escursione è poi proseguita al giardino botanico Saussurea, dove vengono conservate gran parte delle specie botaniche di montagna. E anche qui, a partire dal 2003, sono evidenti gli effetti del surriscaldamento, come l’anticipo della fioritura e la necessità di irrigazione.
Il giorno successivo gli insegnanti si sono spostati sul Ghiacciaio del Miage per valutarne l’arretramento. Non si tratta di un vero e proprio arretramento, bensì di un assottigliamento dello spessore della lingua glaciale. Si tratta infatti di un ghiacciaio nero, perchè ricoperto di rocce e detriti che ne rallentano lo sciogliemento. Tuttavia, anno dopo anno, la sua agonia è incredibilmente evidente.