L’ultima Goodnews dalla quarantena è che la quarantena è finita. Da oggi è iniziata la Fase 2.
Non ci si credeva molto ma alla fine è iniziata veramente la tanto agognata Fase 2. Che detta così personalmente mi è sempre sembrata una cosa un po’ da film: la Fase 2 come un inasprimento dell’attacco ai nemici, o l’intervento delle truppe d’assalto dopo aver cincischiato con la diplomazia. Tipo l’arrivo dei caccia in formazione pronti a scaricare il napalm sulla foresta, per intenderci.
Sarà deviazione professionale ma non è la prima volta, in questa quarantena, che mi sembra di essere finito in un film. Dopo Jack Torrance e Travis Bickle, è il turno di un classico hitchcockiano. Giunto alla settima settimana di reclusione casalinga, forzata dalla gamba ingessata, lo sguardo curioso del fotoreporter Jeff Jeffries scruta il cortile su cui si affaccia il suo appartamento.
Anch’io mi sono sorpreso ad osservare il vicinato, ma non mi è parso di scorgere alcun mistero e nessuna vicina degna di nota: uomini che fumano annoiati, donne che prendono il sole cospargendosi di olio solare, la solita signora con la Settimana Enigmistica. Ecco, forse è lei l’unica su cui si possa lavorare ad un soggetto: “La signora della Settimana Enigmistica”. Ma ho desistito in fretta.
Fine del lockdown.
Si riparte.
Oggi, dunque, finalmente si riparte. Tuttavia ho l’impressione di non esser mai stato davvero fermo, tra smart-working e home-working. Dalle riprese casalinghe alle riprese in studio e tutta la post-produzione il lavoro è sempre andato avanti. Tanto che la differenza tra Fase 1 e Fase 2 non sembra così significativa. Ristorante e parchi a parte.
E infatti questa mattina la Fase 2 l’ho inaugurata con una corsa al Parco del Valentino, la prima da 2 mesi a questa parte. Sullo sfondo rumori di clacson ai semafori e un muro di PM10 su Corso Massimo.
Sembra tutto tornato come prima. Anzi, sembra che non sia mai stato diverso. Come quando torni dalle vacanze e ti sembra di non essere mai andato via.