Lo ammetto. Non sono mai stato un grande amante della radio.
Salvo piccole eccezioni l’ho sempre considerata un mass media troppo “di mass”, troppo popolare, troppo di intrattenimento, di diversione, con conduttori spesso sguaiati, ascoltatori pure peggiori e una musica radio-edit di infimo livello. Per questo non l’ascolto praticamente mai. Talvolta in macchina, stanco dei cd i degli mp3 in heavy-rotation. E appena seleziono radio il mio primo canale memorizzato è Radio24.
È vero, non c’è musica, e forse proprio per questo, a causa dei miei gusti musicali talebani, è l’unica radio che mi viene da ascoltare. Ed è una radio che non cede alla diversione, informa e intrattiene in maniera intelligente. E si rinnova continuamente. Non a caso è una delle radio con le performance di ascolto e di raccolta pubblicitaria migliori sul panorama nazionale.
Ecco perchè, quando mi sono ritrovato a riprendere i Gianluca Nicoletti, gli Alessandro Milan e Paolo Manera, i Giuseppe Cruciani, le Debora Rosciani, gli Stefano Barisoni, gli Oscar Giannino, gli Enrico Ruggieri eccetera mi sono sentito subito a casa, circondato da voci amiche.