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il ritorno della farina nei supermercati

Superato il picco

#Goodnews dalla quarantena.


Al supermercato ha fatto ritorno una delle grandi vittime della quarantena: la farina. Abbiamo superato il picco, si dice, e questo è un piccolo segno che le cose stanno tornando lentamente alla normalità.

Dopo la prima e la seconda settimana di reclusione la scansione temporale convenzionale si è dilatata spalmandosi su se stessa, fino a dissolvere i confini tra una settimana e l’altra. Con giornate per lo più simili tra loro, senza distinzione tra giorni feriali, weekend, Pasqua e Pasquetta.

In altre parole: mi è sfuggito il conto esatto delle settimane di smart-working coatto e, da quanto emerge dai continui meeting e videocall, la cosa mi sembra ormai abbastanza diffusa.

Ma, calendario alla mano, realizzo che sono passati 40 giorni, quindi la quarantena, a rigore, è finita.

Festeggio spingendomi fino al supermercato e tra gli scaffali scorgo la farina, una delle grandi scomparse – vai a capire perché – di queste settimane, insieme al suo fido compare: il lievito di birra.

Non mi serviva la farina, ma mi è sembrato un segnale importante: le cose stanno lentamente tornando alla normalità. Quindi non ho resistito, l’ho comprata anch’io, e anche se non sono bravo a fare la pasta in casa, si è celebrato il suo ritorno.

Allora forse è vero, abbiamo superato il picco.

Il picco dei contagi probabilmente sì. Ma quello dei kg indicati ogni mattina dalla bilancia mi sa che è ancora lontano. E il ritorno della farina potrebbe complicare ulteriormente la faccenda.