Salire sull’automobile, immettersi nel traffico delle 8.30 della città o, peggio, della tangenziale per affrontare il solito noioso tragitto tra casa e lavoro. Riempire il silenzio dell’abitacolo con un po’ di musica o un giornale radio, anche per dissolvere un po’ i colpi di clacson che ti fanno salire il sangue alla testa, specie al mattino.
O cavalcare quella bicicletta un po’ scassata, con i freni che ad un semaforo o l’altro possono lasciarti andare lungo. Respirare aria malsana, evitare di stizzire i pedoni e cercare di arrivare a destinazione ancora vivo, tra signore anziane motorizzate incattivite dalla vecchiaia che non si fermano davanti a nulla, strenui anti-ciclisti, social-addicted che chattano al volante, e altra gente incazzata su quattro ruote che ascolta musica e giornali radio per non sentire i clacson. Figuriamoci il tuo campanello arrugginito.
Per fortuna ci sono giorni in cui c’è qualcosa di diverso. Oggi è uno di quei giorni.
Servono delle riprese al lago di Rochemolles, in un vallone poco oltre Bardonecchia, per il video del nuovo acquedotto Smat. Nessun problema, ma beh, siamo ancora in inverno e pochi giorni fa c’è stata una delle poche nevicate di quest’anno. Non è che ci arrivo in macchina, eh, non passa lo spazzaneve lassù.
Consueto check per le riprese in alta quota: attrezzatura ridotta al minimo indispensabile, zaino capiente, abbigliamento adeguato, pelli sotto gli sci e via.
Questa mattina il tragitto casa lavoro è davvero diverso: niente tubi di scappamento, né clacson, né anziane incattivite, né social-addicted al volante.
After all, tomorrow is another day.